mercoledì 30 marzo 2011

A' laùrer! A' laùrer!!




Sòccia, ma tè lo sciapevi che i cinesi sciòn dei spaccamaròni?
Io a sòn andato a lavorare in dell'ufìcio il primo giorno e ciò trovato della gente, vè, ma fulminata oh!
Rivàno presto, anche un'ora prima di timbrare , che poi non timbrano ma passano davanti al capetto ufficio che stà scempre lì alla scrivania con la cicca in bocca, e gli fanno la riverenza, Mo sì! proprio un mezzo inchino e quel busone con la camicia bianca (veramente ciàn tutti o quasi la camicia bianca ma sensa le maniche arrotolate, o corte o abottonate fino in fondo) li guardava tra le lenti degli ochialini come se ci dovesse dare il permesso di andare a sedersi a la scrivagnìa per tacare a lavorare.
Bè, scenti mò, lì in quel posto io ci sciòno 'ndato per acquisire, come si dice, padronanza delle:
"procedure tecniche di contrattualizzazione nell'ambito del diritto commerciale cinese in relazione alla esportazione di materie prime e commodities verso i paesi occidentali con particolare indirizzo verso le transazioni riguardanti le energie rinnovabili"
Ai capìto Patàcca?
Non sciòn mica venuto qua a cambiare l'acqua ai pesci rossi vè?
'desso, io non voglio menare il torrone con i discorsi scìndacali ma, questi cinesini và che li martellano nèh?
lavorano circa dieci ma anche dodici ore al giorno, non hanno la pausa del pranzo e lavorano sette giorni alla scettimana scenza far MAI, e dico MAI, festa.
L'unica festa che fanno è il capodanno cinese che dura praticamente 20 giorni ma anche un mesetto elì, fanno festa tutti e non lavora nesùno.
Ma nesùno èh?
Però devo dire che la prima scessciòne delo stage mi sciòn divertito.
Durante il giorno ero l'attrazione dell'ufficio, saranno venuti in 50 a vedermi come ero fatto (ma dàì, non FATTO come vuoi capire tè, fatto come forma nò?), aveveno tutti la scusa di portarmi qualcosa, una cinesina, ma bellìna, mi portava tutti i giorni un ciotolino con dentro dei frutti di lytchee, dìobono scembrano dei coglioncini pelati, se poi li mangi (lipperlì mi faceveno anche effetto) sembra di addentare un occhio che sa di uva e cià un nocciolo che scembra un smarties obeso.
Regalare qualcosa ci piace ai cinesi però io, come al sciòlito, ci faccio scempre delle gran figure di merda.
Infatti, per ringraziare la cinesina bellìna, dopo qualche giorno ciò portato una bella sciarpina di seta bianca con tutti i motivi a rilievo, presa a Firenze per un'amica e mai regalata.
Tè, 'scolta, la cinesina non l'ho vista per 3 o 4 giorni.
Gli altri mi portavano sigarette, la frutta, mi invitavano a mangiare la sera ma lei, sparita.
Poi, ho chiesto di lei, anche perchè sciòn un maiale e ci facevo su un pensiero di scambio cul-turale e quando che ci ho detto a Yi (nomi lunghi èh?) il colèga che mi seguiva nello stage la storia della sciarpetta, ci è cascata la bazza in terra.
Tutto agitato m'ha spiegato che avevo fatto una cazzata, che l'usanza dei regali in cina è importante e non si devono regalare oggetti bianchi che ricordano la morte.
Bòiaàtmùndlaeder!!
Vàcaporca d'una vàca!!
Io non lo sciapèvo ma i gialletti non ci devi regalare robe bianche, orologi, ombrelli, tutta roba che ricorda appunto la morte o il trascorrere del tempo...
Alòra ho deciso che dovevo farmi perdonare e ho chiamato il Sergiòne, perchè soltanto un amico a 12.000 km., quel gran Patàcca del Sergione potèva levarmi dalle ambasce e farmi conquistare Esther Lee Ling Ling, la cinesina bellìna.
...e questo te lo racconto dopo.

martedì 29 marzo 2011

The china way of life






In questo ultimo periodo sciòn stato a contatto con un mondo che, per certi versi, è una specie di Mirabilandia.
Ma scèmpre, in ogni istante che guardi le persone, le macchine, le strade, il cielo, i colori, Ostia!
I colori....!
Pensa tè che la gente scembra finta, fatta di plastica e, se qui in Italia ridono scempre, là, a casa sciùa, non ridono tanto, quasi mai, anche le ragazze sciòn timide, tengon scempre gli occhi bassi (oltre al culo).
Quando che sciòn rivàto a Hong Kong, non capivo un càsso di quel che diceveno, anche sce parlaveno inglese, non capivo un càsso lo stesso.
L'atterraggio al Chek Lap Kok Airport col volo Cathay Pacific dopo 12 ore di volo mi ha liquefatto i maroni, si vabbè che volare con la Cathay in bìsness vuol dire che ci campi con le sbòronate per dieci anni ma, sòchmèl, dopo 12 ore di bevute, coctèl di scampi, film in trèddì, musica su 10 canali a scìelta, ostièss che scembraveno ussìte fuori dalle pagine di plèiboi, regalini tipo aeroplanini e sigarette cinesi colorate e aromatizzate ai gusti di frutti tropicali con scritto sopra Cathay for you, come se ti augurassero il cancro ai polmoni, ecco , io m'ero rotto propio i coglioni.
Comunque, nella migliore tradizione di ospitalità cinese, arìva un cosino piccolino con 'tacàto adosso un cartelino giallo evidenziatore e il mio nome MR.DAZWO in rosso che c'era da vergognarsi come un ladro se lo avessero fatto a Fiumicino, ma lì no, c'erano altri cosini picolini con i cartelìni verdi evidenziatore, arancione evidenziatore,rosa evidenziatore....con le scritte MR.CAUGHMAN, MRS.NEWMAN, MR.ORTIZ, MR. PINKOPALLO (questa che è quà lo inventata io..), insciòmma, un bordello di cartellini colorati che scèmbrava uno sciòpero di "post it".
sciòn salito sul pulmino(che scèmbrava quello dei Puffi) e, viaggiando a trentaal'ora in un trafico infernale sciòn rivato a domicilio, un bel palazzo di una quarantina di piani propio con la vista sul mare.
Lì c'ho trovato un'interprete che, in un italiano accettabile mi ha illustrato la questione: quello era il mio apartamento.
Per ogni cosa domanda a mè, se ciài fame, se ciài sete, se ciài voglia di ciùlare, ecc.. ma, la cosa importante è che, l'orario degli appuntamenti va rispettato, quando passano a prenderti, devi essere pronto sennò ci girano le balle che non ciànno tempo da perdere.
Càsso!
Io che credevo di trovare i cinesini scèimpre ossequienti....bè sì, quà da noi, ma là da loro, comandano loro.
Il giorno dopo sciòn 'ndato a laurèr per il primo giorno di stage.....

lunedì 28 marzo 2011

Oèh! sciòno quà!


Sciào Raghèz!

A ciàvevo tanta snostalgia del sblong che son stato via tanto tempo in mèz a quei nanetti gialli cà magnèn el rìz en biench e i càn cà abbaia.
Sòn turnedo par vedè i miei figli, la mia Romagna, mangièr una bèla piàda e vedere scè riesco a portare con mè il Sergione.
Vi ci vorrei scialutare tutti quanti che mi sciète mancati (sì insciòmma, quei 2 o 3 che mi leggevano quando che 'ndaveno in bagno).
Ogni tànt ho commentato su qualche sblong italiano e quando che il Sergione a mà detto:
" Uèh! Bùrdel, torna a càsa che ci facciamo due talliatelle col ragù della Cesira (la sciùa mamma) e buchiamo una boccia di Lambròsch..." , non ho sciaputo dire di no, ho pianto mez'ora mentre che guardavo lo scailàin di Tsimshatsui, Kolwoon -Hong Kong dal 24° piano del Cambridge Houe, poggiàto ai vetri fotocromatici che facevano scembrare ancora più nero quel cielo d'oriente.
Mi mancava l'Italia, la mia casa, gli affetti, ....ma 'dessò sciòn qua e per un po' ci voglio restare.
Dài che vi racconto un po' di storie.........