martedì 31 agosto 2010

Misciòn Impossibòl


Tra le chicche della rentrèe, oltre allo scenario da ospedale psichiatrico con gente che dava le capate al muro o scìnghiozzava accanto a una confezione gigante di Kleenex tenendo in mano la fotografia fatta a Gardaland sull'ortobruco , c'è stato il briefing operativo per gli obiettivi di scèttembre.
No, non stiamo parlando della guerra in Iraq, non c'era il generale Petraeus , e non dovevamo pianificare l'invasione della Repubblica di Scìan Marino, e neppure decidere se dare il disco verde all'operazione Rolling_Thunder per il bombardamento strategico delle scèdi della concòrrenza con il fosforo bianco o con le bombe ad uranio impoverito.
Niente di tutto ciò.
O almeno niente di tanto divertente.
Semplicemente, l'obiettivo primario di settembre 2010 è conservare e rinnovare un contratto di consulting con un imprenditore milanese che fabbrica e vende (tra l'altro) teste di cavallo mozzate in peluche .
E scìccome io non sciòno un cazzaro, ti faccio un post col catalogo di questo fulminato che le produce.
Resta il fatto che qualche pirla ha proposto di incentrare una campagna di promozione usando come testimonial Al Pacino che, nelle vesti di un redivivo Don Michael Corleone propone un'offerta commerciale che " non potete rifiutare".
..e via con la colonna sciònora : TAAAARARARARAAA........

lunedì 30 agosto 2010

Si ricomincia.





'Ste qua sciòn le facce che ci sciòn stamattina...
La migliore è la foto della scrivania della Fernanda Rosati che, anzichè la borsa nuova in ecrù blu (http://it.artesanum.com/artigianato-borsa_di_lino_ecru-989.html), ha preso per sbaglio la figlia di qualcuno dal bar dove ha fatto colazione.
Come è stato il vostro rientro?

domenica 29 agosto 2010

Collateral effects






I danni collaterali della vongolata (http://www.ilgirodelmondo.it/html/pesci_mol.html#Diarrhetic Shellfish Poisoning )sciòno apparsi in tutta la loro virulenza nei soggetti che , come già descritto, non hanno provveduto per tempo a eseguire una profilassi consistente nella somministrazione giornaliera di:


  • 500 g. frittura mista a colazione

  • 500 g. impepata di cozze a mezza mattinata

  • mezzo chilo di spaghetti con le vongole a pranzo

  • 3 piade con salsiccia e cipolla a merenda

  • mezzo chilo di spaghetti aglio olio e peperoncino a cena

  • piada con gamberi e uova verso le 11.00

  • mezzo chilo di spaghetti allo scoglio prima di dormire



Anche quest'anno molti avventori impreparati o improvvisati alla portata dell'evento sciòno dovuti ricorrere alle cure delle strutture mediche per il cagotto che li ha afflitti successivamente, per questo, abbiamo ricevuto la tessera fidelity card dal pronto soccorso dell'Ospedale Ceccarini di Riccione, consistente in buoni sconto per visite rettali che abbiamo devoluto al nostro amico Raffaelllo (sì, con 3 elle perchè scè gli chiedi come sci chiama lo dice così e tira fuori la lingua sulla “L”), celebre inventore del Bùson Tour riservato alla conversione degli eterosessuali alla fede Busònica con un giro guidato attraverso la conoscenza ( anche approfondita) di trans (PRIMA FASE: fusione dell'elemento femminile a quello maschile per addolcire il passaggio) e successivamente (SECONDA FASE: approccio) alla gayezza delle feste omo, un corso di macchinista sul trenino del'ammòre col rilascio di attestato o, a scelta, uno stage di canto per partecipare alla gara canora “ Scegli i nuovi VILLAGE PEOPLE!” tenuto al Club Classic (http://www.clubclassic.net/ ) in compagnia di motociclisti beard e la finale “INTRODUZIONE” al variopinto mondo della ornitologia umana con una cerimonia tenuta dal Mago Otelma.

Inoltre la vendita di prodotti quali Enterogermina e Imodium hanno avuto un picco di vendite tanto elevato da consigliare le farmacie a provvedere per tempo alle scorte di magazzino,

Cercheremo per la prossima edizione di pubblicare la data per tempom e siglare un accordo con la Protezione Civile.


Tra le illustri vittime della scagazzata spray abbiamo ricevuto con dispiacere la notizia che la simpatica ammericanina del Winsconsin, Debra, fidanzata del nostro colèga Andrea Bigagli, la ragassa ha stoicamente cercato di tenere duro sino alla fine ('sti ammerigani non mollano mai oh!) e ha mandato giù piada, vongole, frittura, trebbiano fino alle due quando, con lo sguardo fisso, ha chiesto con un fil di voce dove fosse la tualètt e , a chiappe strette si è diretta senza indugio, seguita dal preoccupato Andrea Bigagli.

Dopo un trenta secondi circa, un bòtto.

il Gino Rolandi, strafatto di trebbiano e stordito dalle tette della Leonora si è levato su urlando:

-” VAI! SCION COMICIATI I FUOCHI!!”-

No.

Era solo scoppiato il cesso della Debra.

L'americanica è comunque uscita scioddisfatta...come si può osservare dalla foto gentilmente fornita dallo studio Pelloni di Riccione presente in veste di fotografo ufficiale dell'evento (ovviamente dell'evento riguardante la cena e non la scagazzata , n.d.r.).


Bòn ragassuòli, io consegnerei questa edizione della vongolata alla storia.


Le ferie sciòn finite ormai, ma di cose da raccontare ce nèè...uuuhhh!, hai voglia tè!


….a cominzèr dalla scèrata in disco del Sergiòne che ha conossiùto la Lyudmila Balabus, una Moldava alta come lui.

Ma questa è un'altra storia.



LA VONGOLATA II




BUUUUUURRRRRRRP! (Mò come si scrive un rùttone??)

In Cina è un segno di Bòntòn alla fine del pranzo per dimostrare di aver gradito.


Bòn, con lo stecchino tra i denti, osservo il campo di battaglia, mi rigiro tra due dita il bicchierino di limoncello fatto dalla Teresona in casa con i limoni di Sciòrrento che ci ha portato il suo spasimante campano quando che viene in zona per lavoro e una pigiata giù alla Teresona (cià la scèttima di portapoppe e un culo che fa provincia).

....

Soccià che sgranata.

I cumuli di gusci di vongole ce li devo avere anche dentro le scarpe, ormai sciòn sfollati quasi tutti, sciòn le quattro del matìno e Sergione è seduto tre seggiole più in là che, sbracato in posizione da Cristo in croce con le gambe larghe, la patta aperta, la testa all'indietro e la bocca spalancata che russa come una motosega.

Guardando con l'occhio ormai annebbiato dal protrarsi degli eventi, osscèrvo la scìena apocal-ittica (d'altronde abbìam mangiato pesce) che resta impressa ogni volta come se fosse la prima, è un qualcosa di teatrale, biblico, qualcosa che incanta e incute timore perchè qui scì sazzìa una fame atavica, le orde fameliche ciuccìano i poveri molluschi indifesi con voluttà, avvolgono chilometri di spaghetti sulle forchette, tagliano migliaia di fette di pane, bevono decine di litri di vino, una macchina infernale, un mangler che tritura tutto che produce un frastuono di risa, una wikipedia di cazzate sparate a mitraglia , un clangore di posate come una battaglia medievale, e come una battaglia, alla fine resta un paesaggio segnato dalla pugna crudele.

Scembra di vedere la celebre scena di Apocalypse Now, una sottile nebbietta umidiccia (Eh cazzo, son le quattro!) scì muove adagio tra le sedie scomposte, i tovaglioli unti e gettati sulle tovaglie imbrattate dai resti dell'orrido, ma ottimo, pasto; e un improbabile Colonnello Kilgore con le vene varicose che ritto in piedi in canotta bisunta e cappello della cavalleria con lo stemma di Mirabilandia recita al giovane amico ubriaco e assonnato:

-"Lo scènti ? Lo scènti l'odore ? "
" Cosa ?"
"Vongole figliuolo, non c'e' nient' altro al mondo che odori cosi', mi piace l' odore delle Vongole di mattina, una volta abbiam fatto una vongolata per 12 ore e finita la sgranata restai li' , non ci trovammo piu' un guscio, neanche un lurido mollusco o anello di totano fritto, ma quell' odore, si sentiva quell' odore ...di sciùgo di vongole, tutta la tavolata, odorava di ...... di vittoria"
.


I gusci scricchiolano sotto le ciabatte con l'infradito delle mogli che sorreggono i loro uomini storditi dalla grande bouffe.

Bicchieri ancora pieni di vino, segno di coloro che ci hanno lasciato prima, martiri dell'abbuffo o vigliaccamente scappati di fronte all'arrivo della frittura mista delle due di notte, sono lievi i lamenti che si levano dai superstiti che annaspano l'aria rutteggiando in cerca di un sollievo ai ventri dolenti, occhi spenti di chi ha visto l'orrore della piada con la salsiccia e cipolle che alle tre e un quarto è apparsa fumante e ha falciato gli ultimi eroi.


....


Noi Romagnoli abbiam visto cose che Voi umani non potreste immaginare....bocche in fiamme mentre mangiano spaghetti aglio ollio e peperoncino sui tavolini del bagno Orione, ho visto piade balenare nelle mani dei turisti tedeschi che entravano nelle porte dell'hotel Tannhauser a Rivazzurra di Rimini.

E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.

È tempo di digerire...”



giovedì 26 agosto 2010

VONGOLATA !!






Per la scìerie: " il pericolo è' l mio mestiere" anche quest'anno abbiam fatto LA VONGOLATA.
Una tradizione che affonda le sciue origini ne la notte dei tempi della vita vacanziera sciùlla costa romagnola.
Nella vita bisognerebbe provare anche qualche emossione forte e la VONGOLATA, se non è fatta a regola d'arte e improvvisando, è paragonabile sciòlamente alla ingestione di ovuli di cocaina per il trasporto dalla Colombia o al car surfing fatto stando in piedi sulla tavola da surf legata al tetto della macchina e lanciata a centotrenta all'ora sulla litoranea adriatica tra Rimini e Riccione.
E un'esperienza per persone temprate , forti dentro, con lo stomaco foderato di amianto e il culo zincato, non si può dire che è piccante, è di più, col sugo che avanza ci sverniciano i pedalò a fine stagione.
Ci siam trovati in una cinquantina tra amici, conoscenti, colèghi, parenti, sconossiùti, tedeschi, olandesi, qualche bella gnocca, tutti con una gran voglia di mangiare, bere e far cagnara, ogni anno da , boh?, vent'anni?, e prima di noi i nostri avi affittiamo uno spazio tipo festa del'Unità al Bagno 57 e daga zò!
Ci diamo di Vongola, cozza, spaghetto del 3 ( quello fine) aglio, olio e (tanto, matantomatanto) peperoncino, ma la Regina è la Vongola in tutte le sciùe varianti edibili, e poi i gusci avanzati facciamo una donazione di materia prima all'artigianato locale che produrrà una serie infinita di oggetti- paccottiglia da turisti tipo le madonnine adornate di conchiliette di vongola, rosari fatti con i gusci delle vongole, portafotografie con i gusci delle vongole, maracas con dentro i gusci delle vongole che suonano bene, collanine modello sirenetta con le vongole, braccialetti ecc. per arrivare alla esportazione al'estero (Venezia) dove vendono le gondole incrostate di gusci delle vongole e portagioie impestati di gusci delle vongole.
Il fil rouge che accomuna tutta la cerimonia è il vino, sangiovese e trebbiano belli freschi che van giù che sembran pagati.
Dopo cinque, sei, sette ore di sgrufiata come i maiali al trogolo cosa c'è da spettarsi?
Abbiamo cominciato bene 'st'anno quà, il Gino Rolandi, agente di commercio della Findus è rivato carico come una pila e dava già segni di agitazziòne al'antipasto, la moglie gli ha fratturato gli stinchi a forsa di calcagnate sciotto il tavolo per farlo star buono ma sòccia glian ha messo acanto la Leonora , la moglie del bagnino Mario , una che se ce lo dài, ti ci vuol l'avvocato per riaverlo indietro e lèi, con mossa suina è rivàta alla vongolata vestita come Moira orfei con uno spacco che ci'ndava dal retro ginocchio fino alla ipsilon del culo, vacca boia tè! al Gino ci sciòn caduti gli occhi nella scollatura della Leonora e ha dato di balta, un spetàcolo.
Sergione è tornato indietro aposta per la vongolata, è stato quasi digiuno due giorni, era 'ndato a trovare la sciorella a Gabicce ma quella ci ha fatto trovare una sottospecie della prima moglie, il tempo di mandare affanculo la sorella e la sosia della moglie ed era già indietro con il tovagliolo già annodato intorno al collo e la forchetta in mano.
Per il primo anno ha voluto partecipare anche Andrea Bigagli, neo assunto alla nostra beneamata sciòcetà di consciùlènze 'nternazzìonali e la di lui fidansàta , Debra, una fighetta smorta ma scimpatica che studia in Ammeriga anche perchè è ammerigana del Winsconsin e parla l'italiano come parlano le ammerigane del winsconsin, praticamente come Stanlioeollio e ogni volta càd la pàrla la prendono per il culo.
Poi c'erano un po' tutti gli storici portatori del rito vongolese: Aldo Pieracci, toscano doc di Pistoia, bandito dalla versilia perchè ricercato dai mariti cornuti, ha trovato asilo sulla riviera romagnola dove incanta le strangers tanto che i mariti cornuti tedeschi per ringraziarlo che gli toglie le fregole alle mogli kartoffen gli farebbero anche un bonifico.
Sandrino e Signora Carla, un duo inscindibile, ballerini di salsa scatenati quando lui non cià la sciatica e lei a preso le pastiglie per le convulsciòni; il Mantra, chiamato così perchè borbotta in continuazione, che sciòno anni che appare come una visione a giugno e si smaterializza a settembre, sta al campeggio Riccione in una rùlott che avrà trent'anni, ogni anno cià una moglie divèrscia e aggiunge un pezzo alla piazzola della rùlott, ma tutto in tema mistico, Madonne di megiugorie, Sai Baba, Manitù, Papivoitili, Padripii, e tutto quanto fa spiritual, incensi, candele, santini ecc.
E poi "Lippi", patito del calcio, nel '92 quando l'Italia vinse il campionato del mondo segò il tetto della 128 per mettere il bandierone tricolore e mentre faceva scintille con la mola di 230 cantando"fratelli d'Italia l'Italia chiamò poro-po-po-po-po-pò!" tra gli urli della moglie che chiamò la guardia medica credendolo impazzito, dette fuoco ai panni sullo stenditoio e carbonizzò il garage, compresi gli uccelli da richiamo, il gatto che era rintanato sotto lo scaffale della conserva di pomodoro.
Impaziente per il ritardo della ambulanza a causa del traffico sul lungomare per il corteo dei tifosi italiani in corteo strombazzante, la moglie, incazzatissima, decise di ricondurlo alla ragione con una badilata nella groppa che lo lasciò tramortito; perse i festeggiamenti, ma l'ambulanza torno utile perchè la badilata della Nella gli aveva incrinato una vertebra e fu ingessato col collare per due mesi.
Il Lippi non gliel'ha mai perdonata.
No, non la badilata, l'aver perso il corteo.
Insciòmma , tanti amici riuniti in un rito assolutamente pagano.
Alle 10.00, fuoco alle micce.
Gambe sciòtto il tavolo, pronti,....VIA!
Ma di questo parliamone nella prossima puntata




La meglio gioventù.


Ecco.
Questo è il figlio della mia colèga d'uffizio Ines Battaglini, Gianluca, per gli amici Gianx (??), la mamma è la responsabile dei rapporti con i clienti dell'est europa.
'Sto qua è andato a studiare prima agli Scolopi perchè doveva avere una educazione consona alla famiglia fatta di mamma e papà dirigenti d'azienda (il babbo è ingegnere progettista alla Piaggio Areonautica), poi in Inghilterra.
Ci hanno detto ai suoi che i soldi potevano spenderli meglio infatti le uniche eccellenze acquisite al College erano le sbronze a base di birra, le gare di rutti e il primo posto al contest di "fire fart" dove si dava fuoco alle scorregge con l'accendino Bic.
Così, depressi e delusi hanno riportato a casa la bèstia e l'hanno parcheggiata alla Cepu dove sperano di laurearlo prima di aver prosciugato i conti correnti familiari.
Nella foto fà il simpatico nella hall dell'albergo che ospitava la sciùa famiglia al mare.





lunedì 16 agosto 2010

Make love not war



lov end pììs.
Con sto tempo di merda sciòn stato più al compiuter che al mare e io sciòn curioso e appassciònato di cinema.
Così, spulciando nei siti di streaming sciòn sbatuto contro il trailer dell'ultimo capolavoro di quel rappresentante di anabolizzanti che risponde al nome di Stallone.
Ecco.
In un epoca dove la violenza, verbale e non, la fa da padrona, non si sentiva il bisogno di sottolineare ulteriormente, ma va da sè che evidentemente lo scibile umano è quello e rispetto al neanderthal di centomila anni fa non è cambiato poi di molto.
Così, se pur difficile apprezzare il sottile messaggio subliminale che traspare dalla locandina, ho. forse, compreso che l'opera vuol dare un contributo al sovrapopolamento della terra e invita allo sfoltimento.
Posti in ospedale, case popolari, posti di lavoro, prenotazioni al ristorante, taglie finite ai saldi?
Basta farne fuori un po'.


domenica 15 agosto 2010

giovedì 12 agosto 2010



Socc'mel!!

Sciòn tre giorni che ciò il sergione a balia.

E' turnèdo da la Rumania in lacrime (di coccodrillo) perchè la sciùa findanzata rumegna Suela ci ha dato un due di picche per motivi economici.

Eh sì! Il sergione è un omone grande e grosso, alto due metri, ma cià i braccini coooorti, e la Rumegna lavòl, si sà, "attenzione" alle incombenze finanziarie legate all'acquisto di nuovi tanga, monili, la machina, il relàss, lo svago, l'afitto della casa da paghèr, il fratello disoccupato in Romania, il sciuò "vero" fidansato rumeno che ce la fà adoperare in comodato d'uso ma mica gratuito, ecc.

così, quand che il Sergione alè andè a Timisoara a compagnare la Suela, si è trovato di fronte a una situazione simile a quella che hanno trovato gli ammerigani quènd che hanno liberato l' Itaglia.

Ciavèva frotte di ragazetti tacàti ai calzoni a chiederci sciòldi, el fradèl de la Suela tacàto ai maroni a chiederci sciòldi, la mamma de la Suela che la caragnava una collana di litanie in rumegno che Sergione ci diceva scempre di sì col testone ma non capiva un càzzzo e guardava la Suela e lei ci diceva che la mamma chiedeva i sciòldi, eppòi, ultim in fundo, 'rivava il findansato "vero" della Suela, un tipetto che sce lo 'ncontri, mica di notte, basta le 4 del pomeriggio, cambi streda, cià una faccia con tratti magiaro-calabro-campano e un attegiamento che sce lo descrivi " figlio di puttana" lo ritiene talmente un complimento che ci vengono le lacrime per la commozione, e lì, l'apoteosi: ci chiede se la Suela ci piace, se fa la brava, se lo 'scolta, se ce la dà, quanto ce la dà, che ci chieda di farci i pompini che è brava, prima no, ma poi Goran (il fratello del findasato) ci ha fatto saltare due denti davanti con un cazzotto e ha imparato sensa fare storie.

Il Sergione racconta che era basito, lì fermo impietrito a 'scoltare sto fulminato che scembrava parlasse di una capra.

Poi il findansato rumegno ci ha detto che loro due volevano sposarsi entro due anni e avevano già deciso di stare a Bucarest che lui, il findansato, non può venire più in Italia che lo arrestano perchè cià una denuncia per sfrutamento della prostituzione ma non è mica vero gniente, era disoccupato e aveva solo dato una mano a un amico a fare il giro degli incassi delle mignotte e dato qualche calcio in culo a quelle che credevano ancora di essere arrivate in Itaglia a fare le cubiste o le modelle o le segretarie di qualche avvocato e non avevano capito che il lavoro era scempre il solito, 'ndare sciulla tangenziale col culo di fuori a fare l'assistenza sociale ai volatili dietro compenso.

E così il findansato rumegno ci dice che è contento che si diverte con la Suela, ma il giro sulla giostra si paga contanti e ci chiede mille euri per contribuire al corredo.

Così, al Sergione, si sgretolava, mattone dopo mattone, la sciùa "liason d'amour", per lui, così abituato all'ordine, a pagare le bollette del telefono con dieci giorni d'anticipo, a lavare la macchina tutte le settimane, a mangiare la pizza sciòlo il sabato sera che è prefestivo, la Suela era una ventata di internazionalità, una relazione vista sciòlo al cineforum del circolo 1°maggio di Sant'Ermete in provincia di Forlì, nelle serate dove gli amici lo paraculavano dicendogli che lui poteva sciòlo aspirare alla Zelmira, la figlia di Efrem Zamboni, una ciospa col monosciopracciglio e due tettazze da balia, una che facevi prima a saltarla che girargli intorno, e lui sognava, sognava donne come Zeudi Araya o Edvige Fenech o Barbara Bouchet e giù pugnette...

Poi il salto di qualità, un lavoro che non c'entrava un cazzo con lo studio di agraria, non voleva essere “perito” al Consorzio di Forlì e alòra, Vìa!!

Anno dopo anno ha lavorato come una bestia in uficio a far di tutto, dalle fotocopie all'economato all'archivio e poi una bella scrivania e un ufficio condiviso con mè, addetto alle relazioni con i Clienti, un altro mondo, la macchina della società, un buon stipendio...ma l'ammore?

Quasi vergognandosi, la sera, si metteva l'eskimo e prendeva il Ciao e con 2000 lire di miscela faceva l'archetipo del Pouttan Tour sbirciando la fauna femminesca in offerta, alora non c'erano troppe Zaire, Irine, Mowamba, Avilar e compagnia briscola, ma semplicemente le Debborah, le Selvaggia, Moira, Titti che con 10,000 lire ti facevano un servizietto in piedi mentre biascicavano la ciuingam e sbuffavano il fumo delle muratti in faccia e puzzavano di sugo.

Povero Sergione.

Poi un giorno porta un faldone della Promofin svissèra e conosce la Miriam dell'ufficio estero, una secca sensa tette, sensa culo, sensa vista perchè cià due portaceneri di cristallo di boemia come lenti, ma l'ammore, appunto, è cieco, e e allora timidamente si affaccia, dapprima grossolanamente, offrendo compagnia per una pizza al sabato sera, poi per un cine, e poi lei lo invita a casa sua dove vive con la mamma di ottant'anni con l'alzheimer che gli dà di stronzo e busone per tutto il pranzo domenicale ci dice che scembra un gibbone che ha visto al documentario di Piero Angela e che la Miriam è un puttanone che si fa trombare da tutti e vuole che muoia per ereditare i suoi buoni postali.

Il Sergione masticava i mignon di pasticceria che aveva portato e guardava la Miriam mentre cercava di dissimulare il disagio per la madre rincoglionita e ci faceva compassione, sti due disgraziati si sciòn poi sposati in quattro e quattrotto sei mesi dopo.

Al matrimogno c'ereno i colèghi che si sciòn sbafati tutto lo sbafabile, si sciòn fregati anche due oliere che ci è toccato pagarle a parte.

Dopo un anno si sciòn separati.

O meglio il Sergione è andato via di casa perchè la Miriam ha scoperto il sesso estremo e , da ruolo di simil novizia con le gonne sciòtto il ginocchio e i vestiti grigio topo con golfino sulle spalle, grigio topo anch'esso, è passata alla gang bang con i senegalesi che vendevano le calze e gli accendini sotto casa..

Quando Sergione ha capito l'andazzo, anche perchè non poteva reggere il confronto né con l moglie ninfosfame, né con le proporzioni dei “colored” si è chiuso in se stesso ed è partito in depressiòne, specialmente quando la suocera ,ormai totalmente rincoglionita, quando lo vedeva alla domenica a pranzo gli rideva in faccia e gli strizzava l'occhio farfugliando “te lo dicevo io, gibbone!”.

E così a forsa di mangiare è diventato una specie di Fantozzi gonfiato con la pompa, un omino della Mischlèn troppo cresciuto che ha cominciato a cercare qualcosa che non sciapeva gneanche lui, la strasgresscìone lo attirava ma ciavèva una boia di paura, vedeva le rumegne, le russe, tutte ste donne straniere che scembravan bambolotti e poi....

Socc'mel, un giorno 'riva in ufficio con la machina nuova, l'Alfa 156.

Un altro Sergione, da quel giorno.

A cuminzè a darci noia a tutte le donne, tacchinava tutte: basse, alte, secche e grasse, rosce e biond, more e calve, zoppe e sane, spose e vergini, troie e sciuòre, vaccaboia, un macello..

Fino alla Suela.

L'ha conosciuta in balera, 'ndava alla Grotta Maona a Montecatini Terme, noto ritrovo di gnocca stagionata e stragnera.

Lei, morona. Gran culo, grandi poppe, vitino sottile, viso d'angelo, occhioni verdi ramarro, una manciata di lentiggini sciùl naso.

Mo cosa ci fa una bella ragazza come tè in questo posto di tardone?”

mi ci ano portato dui amici di Firense”

I due sòn rivati, uno, sessanta circa, camicia aperta coi peli bianchi, occhio spippàto, l'altro, sui cinquenta camicia nera di seta, pantalone nero, magro, pelato con un anellone d'oro e un finto daytona d'oro, storti come a capodanno.

Oicchè lo lo lasci perdere Suela!”

Vèn via, si va a trombare...” fa l'altro.

Il Sergione l'ha guardata con l'occhio bovino, da brava bestia e: “ Sce vuoi, ti accompagno io, che questi due busoni non stanno gneanche dritti.”

Bada troia che tu torni appièdi!” dice il Nero, ma già a capito che non conviene mettersi a discutere da bevuti con uno come Sergione, che le mani ce l'ha grosse e se si storge, picchia come un fabbro .

Morale:

Due mesi dopo erano già pucci pucci, a vederli scembraveno la bella e “IL” bestia, il gigante e la bambina, il cappuccino e la briòsc, la camicia col culo, 'nsciòmma , insceparabili.

Il Sergione si è evoluto, ha messo il turbo.

Scempre dietro a Suela, e lei ci mancava che ci meteva il collare con la medaglietta o il chip sciòttocutaneo.

Lei chiedeva, lui provvedeva,....ma cominciava a preoccuparsi.

I sciòldi partivano alla velocità delle machinette che in banca li contano a mazetti, FFFrrrrrr!

E via!

1,000 Euri, 3,000 euri, 6,000 euri....e il capitale assotiglia, e i maròni cominciano a gonfiarsi.

Pòi, la mossa strategica...” Dài Sergione, vieni conoscere mia familia, facciamo vacanza in Romania...”

E lui è 'ndato...

Così, sciàmo rivati a oggi:

dopo che l'hanno ciucciato fino allo stecco, è ndato fuori di testa e i à mandè a cagher tòt quent 'nsema.

La vecchia mamma la piangeva in rumegno e lui l'ha mandata a caghèr, il fradèl chel chiedeva di portarlo in Italia, acaghèr pure lui, il fidansato rumegno, quèl alè fùrb, l'ha capito l'antifona e scè dato via di gamba prima di rimediare una distribuzione gratuita di calci in culo del Sergione che porta il 52 di piedi, si è riservato i saluti finali alla Suela, dopo aver cacciato nei sacchetti della coop tutti i vestiti che ci ha regalato, i tanga, le scarpe, perfino il telefonino e pòi.. l'ha guardata, con lo sguardo di chi si è svegliato adesso dopo la sbronza dell'addio al celibato di qualche amico e, notando che , la Suela in fondo, l'occhio un po' suino ce l'aveva e la mise da tangenziale pure, ma sciopratutto si accorgeva che era lui il coglionazzo e lei, in fondo, non ciaveva colpa, faceva il suo, di interesse .

'Scolta Suela,” cià detto piano “ ti vorei dire tante cose, e mica tutte belle, ansi, gneanche mezza, perchè me a sòn un carotone lo so, ma tè , ad sé una gran baldracca e sciarai scempre così, perciò, VACAGHER!”.

Mi ha telefonato dopo un'ora.” Dazwo, mè ad vegnì la da tè, mi prendi per quindici giorni?” e poì giù a raccontare mentre guidava l'Alfa in diressione Italia, con lo stereo a palla che non capivo gnente.

'Desso è lì, seduto sciulla sdraia cogli occhiali da sole e il costume a mutanda che guarda in basso e 'scolta l'Ipod, ruma con il piede la sciabbia e fa una buchetta che riempie con l'altro piede, ogni tant sospira e mi guarda “'ndiamo a balàre stasera?”

Io ci faccio sì con la testa e lui soride e guarda le spose sciòtto l'ombreloni intorno.

Dazwo, và che culo che cià quela lì....”

parla piano Sergione..”

Il marito secco alza lo sguardo con la faccia seria..

mò vacaghèr, mica te la mangio.....” dice sottovoce.

Sergione è il mio amico, ci voglio bene.

Stasera 'ndiamo a balare inscième.


martedì 3 agosto 2010

alle volte c'è da vergognarsi...





Sciòn stato via qualche giornino per lavoro e, prima di andare in ferie nella mia amata terra di Romagna a truvèr i parent e ì amici e scazzàre un pò, svaccati sciulla sdraia a bever un birrozzino alla spina commentando artisticamente i culi in mostra provenienti da tutta Europa e oltre.

'nsciòmma sòn stato al'estero con un colega per definire un contrattino per consulenziare una fabrichetta di un Cùmènda milanese che vuol 'ndare a fare i stampi per le macchine del caffè espresso in Montenegro o in Bulgaria o in Serbia, la Romania no, ha detto che non ci piace, le donne poi, gli sembran tutte mignotte della tangenziale e lui, le mignotte della tangenziale, non le tocca gneanche con un legno, ci fanno senso di sporco che sciòn tutte mezze zinghere e sciccome cià da starci qualche mese e forse forse anche di più, vuol trovare un posto che per primo non ci costa poco più di un cazzo per l'immobile, per secondo non ci costa di mano d'opera che più di 120 euri al mese e il diritto di cacciarli a pedate nel culo, e per terso ci vuol stare comodo e aver tanta figa giovane da pompare e per ultimo un bell'albergo dove fanno da mangiare all'italiana.
Non scerve dircelo, ma è evidente che tutto questo non lo deve pagare lui, vuole usare i fondi per lo sviluppo che l'Europa mette a disposizione in quelle aree oltre a non pagarci un casso di tasse.

...

'Scolta, alle volte mi vien la voglia di andar sciulle montagne a far il partigiano e sciendere giù in vallata giusto per prendere a calci in culo 'sta razza padrona che non cià rispetto nè per quelli che ci hanno fatto fare i scioldi in Italia e che, sce va bene la delocalizzazione, manderà a caghèr inscième alle famiglie, tanto , il mutuo lo devono pagare loro, mica lui, lui la casa, perdòn, LE case le compra scensa mutuo, e gneanche rispetta quelli che lo accoglieranno come immigrato di lusso, ansi, extralusso, con la sciua Mercedes e la sciua boria da ganassa.
Un bell'omarino, non c'è che dire, con i sciuoi sessandue, ben portati, il capello tinto brizzolato che fa tanto riciardgiir di Carugate, cocomerino in progress combattuto al Club Francesco Conti con sedute forzate dal personal trainer e spiccata attitudine al tacchinaggio di 25enni poppute e in cerca di quel disinteressto affetto paterno certamente negato loro nell'infanzia.

Ecco, a me mi vien da piangere.
Sapere che col mio lavoro spiano la strada a 'sta gente mi fa vergognare.

Non vedo l'ora di 'rivare in Romagna, fermarmi sciùl lungomare, levarmi le scarpe e, dopo aver scialutato Ettore, Bagno 57, lì da 40 anni, camminare adagio coi calzoni arrotolati sciui polpacci bianchi lungo la passerella di cemento che porta in riva al mare ricordando, il mio mare Adriatico, quello che ci raccattavo le vongole con setaccione, quello che la mia mamma mi diceva " Esci fuori! sciòn due ore che scèi nel'acqua!!" e io non uscivo mai, quello che andavamo alla baracchina dei gelati e prendevamo tre ghiaciòli alla menta e al limone e ne pagavamo due perchè uno lo mettevamo di nascosto nel costume sabbioso, quello che la Inge di Kaiserslautern a quindici anni mi ha portato nella cabina e mi ha fatto toccate le tette e io scion restato di plastica e sciapevo sciòlo ripetere "tanghescèn mainelibe scione scione..", e mille altre emossioni che mi riempiono gli occhi di lacrime ma io faccio scempre finta che mi da fastidio il sole e mi stropiccio gli occhi e mi mando a cagher che sciono un scentimentale.

Io non sciò se dico una vaccata, ma in mezzo a tutta merda, ogni giorno, ci nuotano un sacco di persone perbene, che si accontentano di lavorare e godersi le piccole gioie della vita, la famiglia, gli amici, un bel culo, una piada, un bicchiere di sangiovese fresco.
Spero solo che qualcosa cambi, e in meglio e sciò convinto che prima o poi succederà.

Magari arriverà la mamma dei miei ricordi, quella che urlava dal bagnasciuga " Alòra esci fuori o no? t'ho già chiamato quatro volte, 'desso vengo lì e t'amazzo, me at fè e at disfè (io t'ho fatto e ti disfo)" .
..e forse tornerà l'ordine.

Post Cristum: buone ferie a tutti, io, dalla spiaggia, qualcosa vi scrivo...